di Giorgio Pagnacco
Arnia a Favo Caldo o a Favo Freddo?
Quando si parla di apicoltura, uno dei temi più discussi riguarda la disposizione dei favi all’interno dell’arnia: meglio il favo caldo o il favo freddo? La differenza può sembrare puramente geometrica, ma in realtà ha conseguenze importanti sul microclima interno, sull’organizzazione delle api e sul lavoro dell’apicoltore. In questo articolo analizziamo vantaggi, svantaggi e persino la possibilità di un sistema ibrido.
Cosa significa “favo caldo” e “favo freddo”?
- Favo caldo: i telaini sono disposti parallelamente all’ingresso dell’arnia. Le api entrano dal lato lungo e accedono direttamente ai favi.
- Favo freddo: i telaini sono disposti perpendicolarmente all’ingresso. Le api entrano dal lato corto e si muovono lungo i favi.
Questa semplice differenza influenza il flusso d’aria, la propolizzazione, la gestione della covata e l’interazione con l’apicoltore.

Arnia a favo caldo: vantaggi e svantaggi
Vantaggi
- Facilità di ispezione: l’apicoltore accede ai telaini senza disturbare tutta la colonia.
- Protezione dal freddo: il flusso d’aria è ridotto, le correnti fredde entrano con più difficoltà.
- Isolamento naturale: le api sigillano meglio eventuali fessure con la propoli, migliorando l’isolamento.
Svantaggi
- Ventilazione ridotta: in estate aumenta il rischio di surriscaldamento e umidità.
- Maggior consumo energetico: le api devono lavorare di più per regolare il microclima.
- Minor adattabilità ai climi caldi: soffre in zone con estati molto torride.
Arnia a favo freddo: vantaggi e svantaggi
Vantaggi
- Migliore ventilazione naturale: favorisce il ricambio d’aria e riduce l’umidità.
- Ottima nei climi caldi: le api gestiscono meglio il raffrescamento estivo.
- Distribuzione più uniforme: miele e covata seguono meglio il flusso d’aria naturale.
Svantaggi
- Maggiore esposizione al freddo: in inverno le correnti penetrano più facilmente lungo i favi.
- Ispezioni più invasive: per raggiungere i telaini centrali bisogna spostare i primi, disturbando la colonia.
- Accumulo di propoli: le api possono sigillare eccessivamente, rendendo più difficile il lavoro.
Quando preferire una o l’altra configurazione?
- Favo caldo: se vivi in aree con inverni rigidi o ventosi, se cerchi ispezioni rapide e poco invasive, se la protezione dal freddo è una priorità.
- Favo freddo: se operi in zone calde e umide, se vuoi favorire la ventilazione naturale, se l’estate è il periodo più critico da gestire.
Il sistema ibrido: una soluzione possibile?
Alcuni apicoltori si chiedono: perché non usare il favo caldo in inverno e il favo freddo in estate?
Un sistema ibrido è teoricamente possibile, ma comporta sfide pratiche:
- Vantaggi: sfrutta i punti di forza stagionali, ottimizzando isolamento in inverno e ventilazione in estate.
- Svantaggi: disturbare la colonia con spostamenti stagionali dei telaini può disorientare le api e aumentare lo stress. Inoltre, la propolizzazione verrebbe rifatta ogni volta, con spreco di risorse.
Alcune soluzioni pratiche includono arnie modulari che permettono di ruotare il corpo senza spostare i telaini, oppure piccoli adattamenti stagionali (pannelli isolanti in inverno, aperture supplementari in estate).
Conclusione
Non esiste una scelta universalmente giusta tra favo caldo e favo freddo: la decisione dipende dal clima della tua zona, dalle caratteristiche della colonia e dal tuo stile di gestione.
Il vero segreto è conoscere bene i pro e i contro di entrambe le configurazioni e adattare l’arnia al contesto, con l’obiettivo sempre prioritario del benessere delle api.